Viaggio nel mondo della ricerca e dello sviluppo di nuovi farmaci

Pillole dalla Ricerca – Primo appuntamento: Intervista ad Andrea Pellacani, General Manager della Ricerca e Sviluppo Menarini.

Vi siete mai chiesti come sono fatti i farmaci che abbiamo nelle nostre case? Come potete immaginare, l’argomento è piuttosto complesso. Si tratta di un viaggio molto lungo in cui ogni tappa è caratterizzata da specifici obiettivi da raggiungere per poter passare alla fase successiva e proseguire nello sviluppo. Per questa ragione, abbiamo deciso di riservare una sezione del nostro blog a quelle che ci piace chiamare Pills of research, ovvero degli articoli dedicati a descrivere le singole tappe di questo percorso. Scopriremo insieme chi sono gli “attori” della ricerca e qual è il lavoro che essi svolgono quotidianamente per far si che una semplice molecola diventi un farmaco efficace e sicuro, in grado di soddisfare i bisogni dei pazienti.

Come in ogni viaggio che si rispetti, anche in questo caso è importante non perdere l’orientamento e per questo motivo abbiamo preparato una mappa riepilogativa, indicando quali saranno le diverse tappe che incontreremo lungo il nostro percorso.

Dunque, cosa c’è dietro a una confezione di compresse e un foglietto illustrativo? Per rispondere a queste domande, bisogna fare un passo indietro e tornare lì dove ha inizio il lungo viaggio di una nuova molecola per diventare farmaco: i laboratori di ricerca.

“Grazie alla ricerca scientifica è possibile scoprire nuovi «principi attivi», ossia la parte farmacologicamente attiva di un farmaco, che potrà diventare fruibile alla comunità solo attraverso un processo che può durare anche fino a 10 o 12 anni” spiega Andrea Pellacani, General Manager della Ricerca e Sviluppo Menarini. “Tale processo prevede diverse fasi, prima fra tutte quella della vera e propria «scoperta» della nuova molecola, o principio attivo, che non a caso viene chiamata fase di Discovery. Seguiranno poi i test preclinici e gli studi clinici sull’uomo per ottenere infine l’approvazione all’immissione in commercio del farmaco, rilasciata dalle autorità di controllo”. 

Fase di Discovery

Si inizia, come sempre, dal paziente. Si comincia studiando le cause della malattia per individuare un potenziale bersaglio farmacologico, ossia un meccanismo biologico su cui sia possibile intervenire per ottenere benefici per il paziente. Tale bersaglio è tanto più difficile da individuare quanto più complessa è la malattia studiata e può essere rappresentato da una mutazione del DNA, una proteina difettosa, un microrganismo ecc. Il lavoro dei ricercatori, però, non si ferma qui. Infatti, una volta trovato il bersaglio, il passo successivo è quello di identificare nuove molecole in grado di agire su di esso ed esercitare l’effetto terapeutico auspicato. In questo processo vengono valutate migliaia di molecole, ma solo quella ritenuta potenzialmente idonea dal team di ricercatori proseguirà nello sviluppo e verrà testata in una serie di studi specifici per vagliarne la sicurezza e l’efficacia terapeutica.

Come si comportano le industrie farmaceutiche?

Ora che abbiamo meglio compreso cosa significa scoprire un nuovo principio attivo e l’importanza che la fase di Discovery riveste nella messa a punto di una nuova terapia, è importante anche chiarire che aziende diverse possono gestire la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci con approcci differenti. Infatti, non è detto che le fasi successive a quella di Discovery avvengano all’interno della stessa azienda che ha effettivamente identificato la nuova molecola. Per esempio, “l’approccio adottato da Menarini in ricerca e sviluppo prevede una stretta collaborazione con start-up, istituti accademici e altri partner dell’industria farmaceutica” specifica Andrea Pellacani. “La nostra strategia prevede l’acquisizione di nuove molecole «scoperte» da partner che spesso però non dispongono delle risorse e delle specifiche competenze per poter proseguire nelle fasi successive dello sviluppo con l’efficienza necessaria. Attraverso accordi di licenza integriamo quindi l’eccellenza scientifica del partner con le competenze e risorse della nostra azienda, permettendo così di completare lo sviluppo delle nuove molecole a partire dalla fase preclinica, con l’obiettivo finale di produrre farmaci efficaci e innovativi a beneficio della salute dei pazienti”.  

Conclusa questa prima fase, avviene il passaggio allo sviluppo preclinico, altro momento fondamentale che affronteremo nel prossimo appuntamento di Pills of Research.

 

 

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