Menarini Pills of Art: Tintoretto, la Crocifissione

Questo squarcio giallo del cielo sopra il Golgota il Tintoretto non l’ha scelto per significare l’angoscia, né tanto meno per provocarla: esso è angoscia e, a un tempo, cielo giallo”
J.P. Sartre

Jacopo Robusti, in arte Tintoretto, ma detto anche Il Furioso o Il Terribile, per il suo carattere forte e l’uso drammatico della prospettiva e della luce. In questo nuovo appuntamento delle Menarini Pills of Art, approfondiremo uno dei capolavori di questo grande artista del Cinquecento, che molti considerano il vero precursore dell’arte barocca: la Crocifissione di Tintoretto.

Tintoretto e la Crocifissione: il cielo sopra il Golgota

Conservata nella Scuola Grande di San Rocco, a Venezia, la Crocifissione – denominata Cristo in Croce misura 5×12 m e nonostante le grandi dimensioni l’artista impiegò soltanto un anno per completarla. 

Fu realizzata con tecnica ad olio su tela, nel 1566 o 1567, e collocata in posizione di assoluta preminenza, sulla parete di fronte all’ingresso, nel luogo destinato a ospitare le riunioni del governo della Scuola.

Guarda il video.

Ciò che colpisce inizialmente sono i colori scuri della tela: “questo squarcio giallo del cielo sopra il Golgota”, come lo definì Sartre, gonfio di nubi, dà immediatamente all’osservatore una sensazione di coinvolgimento, ma anche quasi di sciagura.

In questa oscurità, la luce, proveniente da tre diversi punti – dietro la croce di Cristo tra le montagne, da Cristo e da destra –, diviene protagonista, in una funzione del tutto salvifica.

Con magistrale sapienza cromatica e luministica, l’artista ci “trasporta” all’interno del racconto evangelico dove, progressivamente, quel senso di sciagura è placato dalla certezza del trionfo sulle tenebre e la speranza di resurrezione per tutta l’umanità. 

Menarini Pills of Art Tintoretto: i personaggi

Nel quadro d’insieme, la figura di Cristo è posta centralmente isolata, quasi a raffigurare la solitudine morale del suo destino; un Cristo diverso che il Tintoretto distingue dalle altre rappresentazioni cambiando la posizione di Gesù, che non mostra la testa appoggiata sulla spalla, ma protesa in avanti.

La “sua solitudine è circondata da una folla brulicante” di personaggi, che se a un primo sguardo potrebbe risultare apparentemente caotica, osservata al meglio ci regala una moltiplicazione di volti, il cui realismo fa pensare a veri e propri ritratti; di comparse tracciate solo con piccoli tocchi di pennello; di personaggi a cavallo disposti specularmente ai lati della scena, che formano un piano prospettico verso l’orizzonte.

Un quadro dai colori e dal valore simbolico straordinario, tanto che nel 1863 Ruskin, in The Stone of Venice, scrisse della Crocifissione definendola al di sopra di ogni elogio o commento. Un’opera che merita di essere contemplata e vista almeno una volta nella vita e che con Menarini Pills of Art è a portata di clic!

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