Influenza 2018: le buone regole da seguire

Nella prima settimana del 2018, si è verificato un aumento del numero dei casi influenzali alimentato soprattutto dai giovani e dagli anziani.

Probabilmente siamo vicini al picco epidemico, come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità, in virtù di questo è dunque necessario ribadire quelle poche norme igieniche che possono giocare un ruolo fondamentale nel limitare la diffusione dell’influenza.

Influenza 2017-2018: dati andamento stagionale

In base al rapporto Influnet, in cui possibile leggere i risultati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali, elaborati dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, il livello di incidenza in Italia è pari a 13,11 casi per mille assistiti.

La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a circa 28,5 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni pari a 15,1.

Ancora in aumento, invece, il numero di casi nei giovani in cui l’incidenza è pari a 13,4 e negli anziani con 8,1 casi per mille assistiti.

Influenza 2018: quali sono i sintomi influenzali?

L’influenza è una malattia provocata da virus influenzali che infettano le vie aeree di naso, gola, polmoni. L’infezione può avere un decorso asintomatico o, nella maggior parte dei casi, i sintomi generali consistono in: febbre alta, febbre o febbricola, malessere/spossatezza, mal di testa, dolori muscolari; i sintomi respiratori possono includere: tosse, mal di gola, respiro affannoso.

Nei bambini è importante considerare che spesso non sono in grado di descrivere i sintomi che invece si possono manifestare con irritabilità, pianto e inappetenza.

Come si trasmette l’influenza?

L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie, in maniera:

  • diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata)
  • indiretta (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici)

Quanto dura l’influenza

I pazienti affetti da influenza sono già contagiosi durante il periodo di incubazione, prima della manifestazione dei sintomi. Una persona adulta può trasmettere il virus da tre a sette giorni dopo l’inizio della malattia. I bambini invece sono contagiosi più a lungo.

Le complicanze dell’influenza 2017 2018

Le complicanze dell’influenza possono essere diverse: dalle polmoniti batteriche alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche come BPCO e asma bronchiale ), alle sinusiti e alle otiti.

A rischio complicanze sono i soggetti al di sopra dei 65 anni di età, e con condizioni di rischio, i bambini molto piccoli e le donne incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopra citate.

Come prevenire l’influenza: le 5 buone regole da seguire

Una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo nel limitare la diffusione dell’influenza. È importante però non solo seguire queste 5 buone norme igieniche ma anche insegnarle ai nostri bambini.

Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ha valutato le evidenze sulle misure di protezione personali (non-farmacologiche) raccomandando le seguenti azioni:  

  • Lavare spesso le mani con acqua e sapone, e in particolare dopo avere tossito e starnutito o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; se acqua e sapone non sono disponibili, è possibile usare in alternativa soluzioni detergenti a base di alcol. Questo gesto rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta ed è una pratica, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.
  • Coprire naso e bocca con un fazzoletto (possibilmente di carta) quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura o nella biancheria da lavare.
  • Evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate: i germi, e non soltanto quelli dell’influenza, si diffondono in questo modo.
  • Rimanere a casa se malati, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altre persone, nonché ridurre il rischio di complicazioni e infezioni concomitanti (superinfezioni) da parte di altri batteri o virus.
  • Aerare regolarmente le stanze dove si soggiorna.

Influenza 2018: si può allattare con l’influenza?

Il virus influenzale è diffuso in tutto l’organismo e quindi anche nel latte, dove peraltro sono presenti piccolo influenzale anche gli anticorpi. La trasmissione dell’infezione, però, avviene soprattutto per via “aerea”, quindi, per evitare di contagiare il bambino è consigliabile allattare mettendo una mascherina sulla bocca.

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