Menarini e Fondazione Tommasino Bacciotti: presentazione del libro di Giancarlo Antognoni

Sofocle scriveva “L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”. Il Gruppo Menarini da anni porta avanti diverse attività di solidarietà in Italia e nel mondo, come la ristrutturazione delle case popolari a Firenze, l’associazione Smile in Asia, la Fondazione Infancia con Futuro in Guatemala (scopri i valori Menarini). Poco prima di Natale, però, siamo stati chiamati per partecipare a un nuovo e imperdibile progetto che ha visto come protagonisti la Fondazione Tommasino Bacciotti e uno dei più famosi calciatori della Fiorentina: Giancarlo Antognoni.

Il progetto di solidarietà di Giancarlo Antognoni

MenariniCosa ci si può aspettare da un campione come Giancarlo Antognoni? Fair play, etica, amore per il calcio e per tutti gli sport, ma anche attenzione verso il prossimo. Non stupisce allora la scelta di devolvere il ricavato delle vendite del suo libro, “Volevo fare il calciatore”, alla Fondazione Tommasino Bacciotti, che da anni dà supporto alle famiglie di pazienti pediatrici oncologici.

E per realizzare questo grande progetto di solidarietà, abbiamo deciso di dare il nostro contributo e sostegno alla Fondazione, partecipando e comprando una parte dei volumi pubblicati.

Volevo fare il calciatore – I primi passi

Menarini“Volevo fare il calciatore”, scritto da Filippo Luti ed edito da Nicomp Laboratorio Editoriale, è il racconto della genesi di un campione, ovvero la storia meno nota di Giancarlo Antognoni, e descrive gli inizi di un adolescente che lascia il suo paesino umbro e la sua famiglia per andare ad Asti nelle giovanili di una società di serie D. Una scommessa che rappresenterà il primo passo per diventare campione del mondo. 

«Spero che la mia vicenda di adolescente “in trasferta”, – ha commentato Antognoni – un po’ spaurito ma determinato ad andare avanti, possa incoraggiare quei giovani che si apprestano ad affrontare grossi sacrifici per cercare di realizzare i propri sogni.» 

Ma il campione dell’82 non è stato l’unico protagonista della serata di presentazione, con lui c’erano Paolo e Barbara Bacciotti, fondatori dell’onlus. 

Fondazione Tommasino Bacciotti 

MenariniLa “Tommasino Bacciotti” è qualcosa di più di una fondazione. È la storia di un bambino, affetto ad appena nove mesi da pinealoblastoma, una rara forma di tumore cerebrale particolarmente aggressiva. 

Purtroppo Tommaso non ha vinto la sua battaglia, ma i suoi genitori hanno deciso di convogliare le tante offerte di solidarietà nella creazione di un fondo permanente dedicato allo studio e alla cura di questi tumori e all’accoglienza delle famiglie con bambini colpiti da tali patologie. Tra le molteplici attività della Fondazione ci sono: le “case accoglienza Tommasino”, appartamenti totalmente gratuiti, messi a disposizione delle famiglie dei bambini ricoverati presso l’Ospedale Meyer di Firenze; borse di studio a favore di medici pediatrici oncologici e di tecnici di laboratorio; finanziamenti per l’acquisto di macchinari per la terapia di tumori infantili e per il nuovo reparto di riabilitazione pediatrica.

Un esempio straordinario che ci ricorda che è possibile trasformare il dolore in energia e altruismo.

Una risposta a “Menarini e Fondazione Tommasino Bacciotti: presentazione del libro di Giancarlo Antognoni”

  1. Come sempre Menarini è in prima linea anche in campi diversi dalla ricerca, se pur il sociale è parte della cultura medica. I miei primi ricordi, da medico, evocano la presenza Menarini accanto ai giovani medici. Conservo ancora i Vs bellissimi libri di arte. Plaudo al Vs Enantyum, ottimo farmaco è a tanti altri. Un corale abbraccio a Menarini. Dottor Mario Loschiavo.

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