Mal di testa o cefalea? Impariamo a riconoscerli

Il mal di testa, o cefalea, è un disturbo molto comune e rappresenta uno dei più frequenti motivi di consultazione medica.  Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo tema così complesso.

Cos’è la cefalea?

Cefalea è di per sé un termine non specifico, che indica un dolore localizzato nella zona della testa e del collo e può avere molte possibili cause. Vi sono diversi sistemi di classificazione per le cefalee, il più riconosciuto è quello proposto dalla International Headache Society. La Società Internazionale delle Cefalee suddivide le cefalee in due grandi categorie, primarie e secondarie.

Differenza tra le principali cefalee

Le cefalee primarie riguardano la maggioranza dei casi: sono quelle in cui il dolore rappresenta la patologia e non sono sostenute da altre malattie. Inoltre, possono essere determinate da predisposizione del soggetto. La cefalee secondarie, invece, sono la manifestazione di un altro problema presente.

Tra le principali cefalee di tipo primario ritroviamo:

  • l’emicrania (con o senza aura)
  • la cefalea di tipo tensivo (episodica o cronica)
  • la cefalea a grappolo (episodica o cronica)

La percentuale della popolazione adulta che presenta una qualsiasi forma di cefalea è del 46%, dell’11% per l’emicrania, del 42% per la cefalea tensiva e del 3% per la cefalea cronica quotidiana

Definizione di emicrania

L’emicrania è la più comune forma di cefalea disabilitante. Nei Paesi occidentali la prevalenza dell’emicrania nella popolazione generale è pari al 10-12% (6-12% nel sesso maschile e 15-18% nel sesso femminile). Il 25% dei soggetti emicranici ha il primo attacco in età prescolare.

Caratteristiche dell’emicrania

  • Compare sotto forma di attacchi periodici separati da intervalli.
  • Si manifesta con dolore di intensità moderata o severa, generalmente pulsante e monolaterale.
  • È associata a nausea/vomito e/o fotofobia e fonofobia.
  • La durata dell’attacco varia da 4 ore fino a 3 giorni.
  • Può essere indotta o aggravata da fattori quali condizioni ambientali, alimenti, stress, modificazioni del ritmo sonno-veglia (emicrania del week-end), variazioni ormonali (emicrania mestruale).

 Si distinguono due tipi di emicrania:

Emicrania con aura

più rara (10-20%). Con il termine aura si intendono dei sintomi neurologici transitori che precedono la comparsa del dolore (disturbi visivi, disturbi sensitivi) con durata variabile da qualche minuto a 1 ora.

Emicrania senza aura

più frequente (80-90% circa). Si registra nel 75% dei casi tra i 10 e i 30 anni e tende ad attenuarsi e poi a scomparire oltre i 50 anni. Si distinguono forme a bassa (< 2 attacchi/mese), media (3-5 attacchi/ mese) ed alta (> 5 attacchi/mese) frequenza.

Definizione di Cefalea di Tipo Tensivo 

La cefalea di tipo tensivo è la forma più diffusa di cefalea. Può essere di forma episodica (< 15 giorni/mese) o cronica (>15 giorni/mese) e colpisce prevalentemente le donne intorno ai 30 anni.

Il dolore è tipicamente compressivo-costrittivo (“come una morsa”), bilaterale (spesso con distribuzione a “fascia” o a “casco”) localizzato principalmente sulla fronte o sulla nuca. Questo tipo di cefalea ha una intensità lieve-moderata che generalmente non compromette le normali attività della vita quotidiana. Il vomito è assente, la nausea è rara, ma possono coesistere fonofobia o fotofobia.

La sua durata varia da minuti a vari giorni. Sia la forma episodica che la forma cronica possono essere associate o meno a contrazione muscolare dei muscoli pericranici.

Definizione di Cefalea a Grappolo 

La cefalea a grappolo è una malattia caratterizzata clinicamente da una particolare periodicità con l’alternarsi di periodi attivi – i “grappoli”, ovvero gli attacchi – e di fasi di remissione di benessere.

Si presenta in forma episodica e cronica. Nella forma episodica, la cadenza dei grappoli è annuale o biennale; nella forma cronica, invece, i periodi attivi hanno una durata superiore a un anno senza remissione o comunque con periodi di remissione inferiori ai 14 giorni.

Durante i periodi attivi gli attacchi si presentano con una media di 1-3 al giorno, soprattutto durante le ore notturne. Sono caratterizzati da un dolore estremamente severo, rigorosamente unilaterale, prevalentemente nella regione orbitaria (più raramente sopraorbitaria e/o temporale), con una durata variabile da 15 a 180 minuti. Il paziente con cefalea a grappolo durante l’attacco non riesce a stare fermo, appare in preda a una vera condizione di agitazione psicomotoria.

La cefalea a grappolo colpisce prevalentemente il sesso maschile (70-90% dei casi) con l’età media di insorgenza intorno ai 30 anni.

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